Come spiegato in un video sull’argomento dal Dr Caletti, l’esposizione al sole permette al nostro organismo la sintesi di Vitamina D3 .

La carenza di esposizione al sole, e quindi di sintesi di Vitamina D3, causa, in generale, problematiche di salute e negli anziani, in particolare, aumenta, per ben più del doppio, il rischio di deficit cognitivi, come dimostrato da uno studio su 2000 soggetti (1).  Valori sotto la norma di Vitamina D3 aumentano il rischio di depressione, che rappresenta un fattore predisponente per deficit cognitivi (2,3). Un clamoroso 95% degli anziani ha valori di Vitamina D3 sanguigni più bassi del normale (almeno 75 nmol/L) e si trova dunque a rischio sia di deficit cognitivi, sia di depressione (4), configurando di fatto una vera e propria epidemia, talmente grave che pare incredibile non desti l’attenzione dei medici.

La valutazione dello stato della Vitamina D3 dovrebbe dunque essere un obbligo per qualunque Medico che abbia in visita un Paziente. Quale può essere il motivo per cui siamo nel pieno di una pandemia di grave deficit di Vitamina D3? La risposta sta nel fatto che a tutti indistintamente, giovani, anziani o vecchi, viene inopinatamente suggerito di evitare l’esposizione al sole e, in caso di esposizione, di utilizzare creme solari protettive, che bloccano la produzione cutanea di Vitamina D3 (5) oltre a rappresentare un ulteriore fattore di rischio in termini di salute, contenendo, la quasi totalità di queste, ingredienti potenzialmente molto tossici.

Importante è però sottolineare che una ricerca australiana del 2011 ha mostrato che la supplementazione di almeno 1000 unità di Vitamina D3 al giorno è in grado prevenire in modo esponenziale il rischio di incidenza di deficit cognitivi  e/o di depressione, addirittura anche in soggetti con simili problematiche già in corso. Il miglioramento clinico sui sintomi risulta visibile fin dal primo giorno di integrazione (6).

Più o meno alle stesse conclusioni è arrivato uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Manchester, i quali hanno concluso che la supplementazione di Vitamina D3 aiuta gli anziani a mantenersi mentalmente sani. I test di memoria effettuati su oltre 3000 soggetti tra i 49 e i 79 anni hanno permesso di osservare che coloro i quali avevano livelli di Vitamina D3 più bassi avevano anche ottenuto i risultati peggiori ai test (7).

Per quanto concerne la depressione, anche secondo uno studio finlandese del 2008, i miglioramenti sono immediati dopo l’integrazione con Vitamina D3. Addirittura i pazienti con miglioramenti più evidenti sono quelli con la sintomatologia più accentuata (8). Dato che la depressione può danneggiare in modo significativo il centro della memoria nell’ippocampo (una importante area cerebrale), è evidente che la funzione della Vitamina D3 sia, in questo caso, mirata alla protezione neuronale vera e propria (9). In sole 4 settimane dall’inizio dell’integrazione, oltre alla diminuzione dei sintomi di depressione, si riduce anche l’ansia e aumenta la capacità di concentrazione (5).

Insomma, se volete che il vostro cervello si dimentichi di voi e voi di chiunque conoscete, continuate a fare finta che il problema non esista, dando retta alle sciagurate indicazioni terroristiche sull’esposizione al sole e sull’utilizzo dei potenzialmente cancerogeni filtri solari, tanto pericolosi quanto caldamente suggeriti anche per i bambini.

Se desiderate invece che il cervello vi segua sano fino a oltre la soglia dei 100 anni, evitate di dar retta alle “favole” che molti tra Dermatologi e Medici di base raccontano sull’esposizione al sole e iniziate ad esporvi in modo corretto al sole, magari utilizzando un prodotto che potrà aiutarvi a proteggervi dal rischio scottatura: Se non volete o potete esporvi oppure utilizzate creme protettive con filtro fisico su grandi parti del vostro corpo, oppure durante l’inverno, una corretta, intelligente e personalizzata integrazione con un buon prodotto di Vitamina D3 diventa davvero necessario. Questa molecola non corrisponde a ciò che viene descritto abitualmente in ambito medico, dove viene prescritta in quantità standard (in molti casi anche nella forma meno efficace di Vitamina D2) a tutte le donne al di sopra dei 65 anni di età come adiuvante nella prevenzione dell’osteoporosi. In tal modo, viene depotenziata o addirittura privata di utilità: la Vitamina D3, invece, è un vero e proprio ormone steroideo in grado di mantenere e riportare il cervello ad uno stato di salute massima, ridurre il rischio di cancro ed entrare, regolandolo, nel meccanismo metabolico-genetico di tutti i nostri tessuti corporei. Paradossalmente, il tessuto sul quale influisce meno è proprio il tessuto osseo.

Riferimenti

 1. Thomas J. Littlejohns, MSc, “Vitamin D and the Risk Of Dementia And Alzheimer Disease”. Neurology — August 6, 2014.

2. Robert S. Wilson, PhD, “Clinical-Pathologic Study Of Depressive Symptoms and Cognitive Decline In Old Age”. Neurology — July 30, 2014.

3. “Depression as a risk factor for dementia: Link is independent of dementia-related brain changes”; July 30, 2014, online issue of Neurology®, the medical journal of the American Academy of Neurology.

4. Roula Baraké, Vitamin D Supplement Consumption Is Required to Achieve a Minimal Target 25-Hydroxyvitamin D Concentration of ≥75 nmol/L in Older People”. The Journal of Nutrition — December 6, 2009. http://jn.nutrition.org/content/140/3/551.abstract — and Am J Clin Nutr — March 2004 vol. 79 no. 3 362-371

5. The International Society for Clinical Densitometry, Vitamin D Deficiency: The Silent Epidemic of the Elderly.

6. Stein M, Scherer SC, Ladd KS, Harrison LC. “A randomized controlled trial of high-dose vitamin D2 followed by intranasal insulin in Alzheimer’s disease”. Journal of Alzheimer’s Disease 2011;26:477-484.

7. Kylie MacLellan, “Vitamin D May Reduce Decline in Mental Agility”. Reuters — May 20, 2009.

8. Jorde, M. Sneve, Y. Figenschau, J et al. “Effects of Vitamin D Supplementation On Symptoms Of Depression In Overweight And Obese Subjects: Randomized Double Blind Trial”. J Intern Med. 2008;264(6):599-609. https://www.vitamindcouncil.org/health-conditions/depression/

9. Hyo Jung Kang, et. al. “Decreased Expression Of Synapse-Related Genes And Loss Of Synapses In Major Depressive Disorder”. Nature Medicine — Volume: 18, 2012; Pages: 1413–1417.

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