È corretto sapere che quasi sempre nelle compresse e nelle capsule di integratori nutrizionali, e naturalmente nei farmaci che si assumono per bocca, vi sono sostanze estranee all’ingrediente attivo, o al mix di ingredienti attivi, che l’involucro veicola all’interno del nostro corpo.
Queste sostanze, note come eccipienti, di solito antiagglomeranti, sebbene legali dal punto di vista normativo, sono però potenzialmente anche molto tossiche per il nostro organismo (specialmente quando il loro consumo si somma). Il magnesio stearato è il più conosciuto di questi e, pur non avendo nessuna parentela con il Magnesio, ne richiama furbescamente l’innocuità, o addirittura l’utilità. Esso è in realtà il SALE DI MAGNESIO DELL’ACIDO STEARICO.
Tossicità e utilizzo
Gli effetti del Magnesio Stearato sulle proprietà delle compresse e delle capsule e i suoi effetti negativi sono sono stati studiati fin dagli anni ’50 (1-5).
Questa sostanza viene prodotta di solito dall’olio di cotone, un olio idrogenato e, molto spesso, geneticamente modificato. Quando non GM, questa pianta è caratterizzata da una intrinseca tossicità, essendo spesso presente in essa una quantità elevata di pesticidi.
Durante il processo di produzione, il Magnesio Stearato viene spesso contaminato con Bisphenol-A, un potente disturbatore ormonale, e con Irganox 1010, un composto chimico “moderatamente pericoloso” secondo la EPA Americana (Environmental Protection Agency).
Il Magnesio Stearato, oltre ad essere tossico (per esempio sopprimendo i linfociti-T (6), una categoria fondamentale di cellule implicate nel meccanismo dell’immunità), rallenta la capacità di assorbimento di nutrienti dalla mucosa intestinale, perché ne facilita lo scorrimento, riducendo i tempi di contatto con la mucosa stessa.
Produce infatti una specie di film, che, depositandosi all’interno del lume intestinale, diminuisce l’assorbimento di principi e nutrienti attivi.
Vi sembra logico produrre un integratore che abbia lo scopo di compensare sostanze come vitamine, minerali e altro e poi legarle in una compressa o in una capsula insieme al Magnesio Stearato, che ne riduce la biodisponibilità? Perché viene usato quindi?
Uno studio Italiano abbastanza recente, testimonia di un caso di allergia in un soggetto giovane al Magnesio Stearato, definendo quest’ultimo “Allergene sottovalutato” (7).
Antiagglomeranti e qualità
Gli antiagglomeranti come questo permettono al produttore di velocizzare la produzione industriale e renderla efficiente, proprio perché il processo di scorrimento della polvere che verrà incapsulata o pressata non verrà bloccato o rallentato da “grumi” di prodotto che, riscaldandosi, si agglomerano appunto (8).
Lo stesso effetto di “scivolamento” lo si ottiene però all’interno del nostro organismo, quando si introduce la capsula. Ecco perché i principi attivi in essa contenuti non hanno il tempo di essere propriamente assorbiti.
Niente di criminale in questo, ovvio, ma la scelta di inserire tale eccipiente nel processo di produzione di un integratore rappresenta la dimostrazione evidente che l’Azienda produttrice NON si preoccupa minimamente della qualità del prodotto, ma esclusivamente del margine di guadagno.
Una Azienda che basi la propria produzione su tale principio, probabilmente, si preoccuperà ancora meno di utilizzare sostante attive di alto livello, andando alla ricerca di sostanze dal costo non elevato che permettano ulteriore profitto, a discapito del consumatore.
Un consiglio? Evitare qualunque integratore che contenga Magnesio Stearato come eccipiente.
Non è semplice trovare in Italia e nel Mondo integratori che ne siano privi, sia perché i costi di produzione sono più elevati sia perché il produttore deve essere disponibile a rinunciare ad una fetta importante di guadagno per rendere il prezzo al pubblico competitivo.
Questo tipo di mestiere però, ancor più degli altri, mai dovrebbe spogliarsi dell’ETICA corretta, che anzi dovrebbe esserne motore e vanto.
Probabilmente solo i prodotti ideati e controllati da me e commercializzati da
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Buona integrazione, dunque. Ma che sia un bene aggiunto e non un problema.